IA nelle Smart Cities @Ragone Law Firm
Nell’epoca in cui la tecnologia digitale sta trasformando le città in “smart cities,” l’impiego dell’Intelligenza Artificiale (IA) è diventato fondamentale per migliorare la sicurezza e la qualità della vita dei cittadini. Tuttavia, un recente caso nel Comune di Trento ha sollevato importanti questioni riguardo alla protezione dei dati personali. e all’importanza di garantire finalità di ricerca scientifica nei progetti che coinvolgono l’IA nelle pubbliche amministrazioni. In questo articolo, l’Avv. Monica Ragone, titolare dello studio legale Ragone Law Firm, esaminerà dettagliatamente questo caso e le implicazioni sottostanti.
Utilizzo Responsabile dell’ IA nelle Smart Cities
L’uso dell’IA nelle smart cities offre una serie di vantaggi significativi per quanto riguarda la sicurezza urbana. I sistemi di videosorveglianza intelligenti possono monitorare costantemente le strade, le piazze e altre aree pubbliche per rilevare comportamenti sospetti o attività criminose. Questi sistemi possono anche integrare dati da fonti diverse, come sensori ambientali e flussi di traffico, per identificare situazioni di emergenza in tempo reale. Ciò significa che le forze dell’ordine possono rispondere più rapidamente agli incidenti e ai pericoli potenziali, aumentando la sicurezza generale dei cittadini.
Il Caso di Trento
Il Garante della privacy ha sanzionato il Comune di Trento con una multa di 50.000 euro per aver condotto due progetti di ricerca scientifica, Marvel e Protector, che hanno violato la normativa sulla protezione dei dati personali. Entrambi i progetti miravano a migliorare la sicurezza urbana utilizzando tecnologie avanzate. Nel caso di Marvel, sono stati acquisiti dati da telecamere e microfoni pubblici per rilevare eventi di rischio tramite intelligenza artificiale. Protector ha coinvolto la raccolta e l’analisi di dati dai social media per identificare minacce alla sicurezza dei luoghi di culto.
Il Garante della privacy ha sanzionato il Comune di Trento con una multa di 50.000 euro per aver condotto due progetti di ricerca scientifica, Marvel e Protector, che hanno violato la normativa sulla protezione dei dati personali. Entrambi i progetti miravano a migliorare la sicurezza urbana utilizzando tecnologie avanzate. Nel caso di Marvel, sono stati acquisiti dati da telecamere e microfoni pubblici per rilevare eventi di rischio tramite intelligenza artificiale. Protector ha coinvolto la raccolta e l’analisi di dati dai social media per identificare minacce alla sicurezza dei luoghi di culto.
Tuttavia, il Garante ha rilevato diverse violazioni delle normative sulla privacy. Il Comune di Trento, non essendo una istituzione di ricerca scientifica, non aveva fornito una base giuridica sufficiente per giustificare il trattamento dei dati personali, inclusi dati sensibili e relativi a reati. Poiché i dati venivano condivisi con terze parti, compresi i partner di progetto, tali trattamenti sono stati considerati illeciti.
Le tecniche di anonimizzazione utilizzate per proteggere i dati personali da possibili reidentificazioni sono state giudicate insufficienti. Inoltre, il Comune non aveva fornito informazioni complete e trasparenti nei documenti informativi di primo e secondo livello, non comunicando adeguatamente che le conversazioni potevano essere registrate dai microfoni pubblici.
Nonostante l’uso di nuove tecnologie e la sorveglianza sistematica di aree pubbliche, il Comune non aveva condotto una valutazione d’impatto prima di iniziare i trattamenti. Queste criticità hanno comportato significativi rischi per i diritti e le libertà dei cittadini, incluso il potenziale condizionamento delle libertà democratiche. ( Comunicato del Garante qui…)
La Necessità di Finalità di Ricerca Scientifica
L’obiettivo chiave deve essere quello di trovare un equilibrio tra sicurezza e privacy. È possibile farlo attraverso l’implementazione di politiche di gestione dei dati rigorose, l’anonimizzazione dei dati quando possibile e la trasparenza nel trattamento dei dati personali. Inoltre, è importante coinvolgere la comunità nella discussione su come l’IA viene utilizzata nella loro città e garantire che i cittadini abbiano voce in capitolo sulle decisioni riguardanti la sorveglianza e la privacy.
Trasparenza e Informazione ai Cittadini
L’uso dell’IA deve essere progettato e implementato con attenzione alla protezione dei dati personali. I cittadini devono essere informati in modo chiaro su come vengono utilizzati i loro dati e su quali misure sono state adottate per garantire la loro sicurezza e privacy.
Valutazione d’Impatto
Una valutazione d’impatto dovrebbe essere condotta prima di avviare progetti che coinvolgono l’IA e i dati personali. Questo aiuta a identificare e mitigare i rischi potenziali, garantendo che la sicurezza sia bilanciata dalla privacy.
In conclusione, l’utilizzo dell’IA nelle smart cities offre grandi vantaggi, ma deve essere svolto nel rispetto della normativa sulla protezione dei dati personali e con finalità di ricerca scientifica ben definite. Solo così potremo equilibrare l’innovazione tecnologica con la protezione della privacy dei cittadini.
Contattaci Se hai domande o hai bisogno di assistenza legale in materia di diritto della privacy e dell’IA, lo Studio Ragone Law Firm è a tua disposizione. Contattaci per una consulenza personalizzata.